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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
giornalista, direttore del 'Corriere Abruzzese', Torricella (17-8-1901) [Inizio Voce]leale, pubblicista intransigente, seguace dei suoi ideali, padre morale del Corriere Abruzzese, cui incombe seguire le tradizioni lasciate dal caro defunto. Sarà il modo più degno di dimostrare che gli amici lo amarono di quell'amore che oltre la tomba eternamente dura.» Il cav. uff. Battista De Luca ci scrive da Giulianova, 18: «Nella costernazione del momento — che dura tuttora — in cui ebbi la triste notizia della morte di Francesco Taffiorelli non potei formare prima d'oggi nemmeno il pensiero di condolermi con altri se non con me stesso, che sentivo di aver perduto un amico d'adolescenza, un compagno di scuola e, se vuolsi, un antico compagno di lavoro poiché anch' io collaborai nel Corriere fin dal primissimo giorno di sua fondazione. Abbiatevi quindi le più vive condoglianze, o, meglio, consentite che io divida con voi il dolore per sì grave perdita e piacciavi rendere manifesti tali sentimenti alla vedova sconsolata ed ai parenti, ripetendo loro, ancora una volta, che la loro sciagura colpiva altresì al cuore gli amici e l'Abruzzo, di cui il caro estinto era tanta parte.» Una commovente lettera è questa del cav. Giuseppe Brigiotti, da Parigi, a suo fratello Luigi, piena di sentimento fraterno per il nostro compianto direttore, a noi piace riprodurla integralmente: Parigi, 17 agosto 1901. «Caro Luigi, mi affretto per ringraziarti della tua lettera sulla inaspettata morte del nostro tanto caro ed amato amico Taffiorelli! Ci ha fatto gran pena e ne siamo addolorati: sopratutti io che da tanto tempo volevo scrivergli. Che Dio l'abbia in pace nella sua infinita misericordia! Non avendo la buona fortuna di conoscere persone della famiglia né della Redazione del Corriere Abruzzese, ti prego di presentare loro per me e per la mia famiglia i nostri più vivi sentimenti di
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