In ultima analisi, sono gli organi della direttiva dell'individuo nell'ambiente sociale e cosmico
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Cosa rimarrà - finisce Bianchi - della fantastica geografia psico-anatomica del mantello cerebrale, di cui il Flechsig da parecchi anni, in varie edizioni rivedute e mutate, ha arricchita la nostra letteratura?
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Più di recente la C. Vogt, completando le ricerche anteriori del marito O. Vogt, abbatte la teoria di Flechsig con nuovi documenti esperimentali.
Il Flechsig vuole che il processo di mielinizzazione sia diverso negli animali e nell'uomo. Ora la Vogt, dalle sezioni in serie dei cervelli di più di 30 giovani gatti, di più di 20 giovani cani, di 12 conigli e di 6 bambini, trovò che vi ha identità completa nel processo della mielinizzazione negli animali e nell'uomo.
E, ciò che più importa, la Vogt dimostrò che la mielinizzazione delle fibre nervose non è punto in rapporto con le funzioni cerebrali, ma dipende dallo sviluppo delle fibre di proiezione; ciò conferma quanto il Grandis desumeva dalla clinica.
La Vogt ha infatti trovato che, tanto nell'uomo quanto negli animali, le regioni non mielinizzate dalle fibre di proiezione sono precisamente quelle che contengono, secondo i risultati della degenerazione secondaria, le fibre dei centri non ancora mielinizzati.
Questi dati basterebbero da soli a togliere ogni importanza alle conclusioni che il Flechsig vuole trarre specialmente in rapporto con la psichiatria, e scalzano una legge - già negata da C. Vogt -, secondo la quale l'insieme delle fibre di proiezione si mielinizza prima della corteccia.
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