Federico Adamoli
Lo Scudo d'Abruzzo. Tra storia e sport
fasti e documenti di una competizione di motociclismo
(1935-1961)


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     Il lusinghiero riconoscimento organizzativo, sotto la direzione dell'ingegnere Attilio Pandolfi, giunge anche dalle alte personalità intervenute alla manifestazione, il generale Giorgio Vaccaro (13) segretario del CONI e il console Ugo Leonardi (14) presidente del RMCI (15) che non hanno mancato di esprimere la loro ammirazione ai pionieri teramani. Leonardi ha avuto anzi modo di precisare che lo Scudo d'Abruzzo “sarà incluso nel calendario delle gare nazionali del prossimo anno quale unica prova del genere riconosciuta dal RMCI”.
     La gara, severissima, ha messo a dura prova il funzionamento dei mezzi e la resistenza dei piloti, facendo registrare un'alta percentuale di ritiri, ed è giunta alla conclusione con “un piccolo manipolo di valorosi concorrenti”.
     Il segretario del CONI Vaccaro nelle sue dichiarazioni sottolinea che diciannove partenti sono una cifra considerevole, considerato pure che la ben più blasonata Sei Giorni di Padova ha avuto appena qualche partecipante in più. Le classifiche delle quattro tappe mettono in luce la graduale diminuzione dei concorrenti, a causa dei vari incidenti meccanici subiti dai mezzi. Alla fine della gara emergono tra i piloti i due vincitori: Egidio Picozzi (16) di Bergamo (Gruppo A), regolarista di fama internazionale, e la rivelazione della gara Attilio Di Ciccio (Gruppo B) di Popoli; i due piloti sono gli unici che hanno concluso la competizione senza riportare alcuna penalizzazione.

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(13) Giorgio Vaccaro (1892-1983), di origini piemontesi ma romano d'adozione, pra ticò diversi sport, raggiunse le massime gerarchie fasciste diventando generale della Milizia fascista e dello sport italiano. Fu il primo presidente della Federa zione Italiana Rugby, segretario del CONI, presidente della Federcalcio e mem bro del CIO.

(14) Ugo Leonardi assunse la presidenza della Reale Federazione Motociclistica Italiana nel 1934 e la mantenne fino al 1943, anno in cui la federazione cessò l'attività. Ricoprì diverse cariche: fu Segretario Federale di Venezia e comandante le squadre d'azione del Fascio di Venezia (durante la carica venne gravemente ferito in un'imboscata), comandante della Legione San Marco, generale della M.V.S.N., comandante della Milizia Nazionale della Strada.

(15) Tra le altre personalità sportive intervenute si segnalano il segretario del RMCI Colucci, il commissario delegato Ambrosetti del RMCI e il cronometrista ufficiale di tutte le gare motociclistiche di regolarità Giovanni Curli.

(16) Egidio Picozzi prese parte come regolarista ad otto edizioni della Sei Giorni Internazionale, conquistando quattro medaglie d'oro.