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Lo Scudo del decennale chiude il 14 giugno la “sagra del motorismo” del 3. Giugno teramano (91) e segue questa volta la stessa gara automobilistica del Circuito del Castello. (92) L'edizione dello Scudo del 1959, con 36 piloti iscritti, è compresa nel calendario nazionale, con un montepremi di oltre lire 150.000, ed è riservata ai mezzi di 175 cc. della formula juniores, per piloti della categoria cadetti, che disputano due batterie di 20 giri ed una gara finale di 35 giri. La competizione viene vinta dal campione d'Italia Giampiero Gatti di Milano, su Morini, pronosticato tra i favoriti insieme a Francesco Croci e Paolo Baronciani (campioni di categoria dell'anno precedente) e Vittorio Brambilla, (93), fratello minore di Ernesto “Tino” (vincitore della edizione del 1956). Gatti, su Morini, che ha preceduto Brambilla (su Moto B) di oltre un minuto, si aggiudicava facilmente la prima batteria e vinceva da campione la gara finale, nonostante la partenza in ritardo ed una spettacolare caduta. La seconda batteria veniva invece vinta da Brambilla, secondo nella gara finale. Ritroviamo in questa edizione dello Scudo Vittorio Brambilla, ai primi passi nel mondo del motorismo (l'anno precedente si era aggiudicato il campionato cadetti delle 175), e che diventerà uno dei nomi più noti dell'automobilismo italiano degli anni settanta; il pilota monzese si meritò l'appellativo di “mago della pioggia” per la sua vittoria nel Gran Premio d'Austria di Formula 1 nel 1975, dove sotto il diluvio distaccò il celebre asso inglese James Hunt di mezzo minuto.
(91)
Il 3. Giugno teramano fu impreziosito anche dall'arrivo della decima tap
pa del Giro d'Italia da Vasto a Teramo (il giro ciclistico tornava il 25 maggio
1959, dopo ben 25 anni di assenza) e dalla visita del presidente della repubblica
Giovanni Gronchi.
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