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Lo Scudo d'Abruzzo chiude la sua storia dopo dodici edizioni disputate nell'arco di 26 anni, dalle prime improntate al regolarismo, alle successive edizioni dove la velocità prese il sopravvento, sino a giungere alle ultime edizioni riservate alle categorie juniores. didascalie delle immagini)
1) La motocicletta era ritenuta il mezzo fascista per eccellenza; adatta per il popolo era, secondo i dettami delle disposizioni staraciane, da preferirsi alla più borghese automobile. Il Duce affermò che ogni buon fascista doveva praticare uno sport: se apparteneva al popolo doveva scegliere il motociclismo.
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Ripercorrendo le dodici edizioni della competizione teramana, a termini di regolamento
lo Scudo d'Abruzzo venne assegnato solamente nel 1936, risultando
vincitrice della prova a squadre la Gilera. Questa fu l'unica edizione nella
quale ci fu l'adesione ufficiale delle case costruttrici. Infatti nella prima e nella
terza edizione si registrò la loro defezione, mentre dal 1938 in poi la competizione,
diventando prova di velocità, andava a premiare esclusivamente i piloti vincitori
delle varie categorie, che evidentemente non rappresentavano ufficialmente
le marche delle motociclette con le quali partecipavano alla gara. A livello puramente
statistico, scorrendo i nomi delle marche abbinate ai vincitori delle varie
edizioni, e considerate anche le varie categorie, troviamo la Gilera, la Benelli, la
MotoB e la Ducati con 3 vittorie, la Guzzi e la MV con 2 vittorie, la Norton, la
Ceccato e la Morini con 1 vittoria. La Gilera è stata la prima a raggiungere a vario
titolo le tre aggiudicazioni (1935, 1936, 1940).
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