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Educare vale emancipare
vale sciogliere lo spirito dalle catene che gl'imposero lo scadimento o la insufficienza della natura. Ma
quante mai sono
Dio mio
queste catene! L'inerzia e la mollezza
che indeboliscono il corpo; la pigrizia
la credulità che legano l'intelletto; la prepotenza dei fantasmi materiali che travia l'immaginazione; la lusinga dei falsi beni
che perverte la volontà. Insomma l'uffizio
che ha l'educazione
è di liberare l'uomo dalla servitù del male. La santa libertà
che abilita l'intelligenza all'acquisto del vero
e conforma l'animo all'osservanza della legge morale
non è effetto di soli sistemi
di teorie
di dottrine
di rinnovamenti politici
ma sì di uno sforzo continuo
da che non è la vita un seguito di festini e di allegrezze
ma una serie di annegazioni; non è il bene un dono gratuito della fortuna
ma opera onninamente nostra
lunga
difficile
penosa. |