17 Marzo 1888 – n° 22
Alla Pubblica Sicurezza dobbiamo fare un lamento, e questo riguarderebbe e l'aumentato numero dei mendicanti per la città, e tutta quella ragazzaglia che ogni sera fa baccano sotto le logge dei due caffè.
Per i mendicanti è cosa facile estirparli, meno facile è l'ufficio che devono compiere le guardie verso i monelli; ma noi speriamo che il nuovo ispettore troverà il modo di rimuovere un inconveniente per cui i cittadini tanto si lamentano.
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La Società Borghese ci comunica il resoconto finanziario della sua gestione Carnevale 1888.
Nell'introito si ebbe:
Dal Festival L. 629,91
Dalle tre Pesche « 395,55
Dal Veglione « 1459,75
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Totale « 2485,21
Nell'Uscita si ebbe:
Spese per i Festival L. 774,36
Id. per il Veglione « 1226,10
Debito della gestione prec. « 65,90
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Totale « 2066,36
Restano alla Società L. 418,85; a cui aggiungendo il capitale e gl'interessi del 1887, si ha un capitale sociale di L. 991,25.
Questi conti approvati dall'assemblea nella sera del 10 marzo, che portano la firma dei sigg. Taffiorelli, Mazzoni e Dati, dimostrano la buona amministrazione della Società, la quale non ha altro scopo che di venire in aiuto al piccolo commercio ed imprimere movimento alla città mediante opportuni e pubblici divertimenti.
Ora va avvisando ai mezzi per provvedere convenientemente alle feste della Esposizione. Auguriamo una felice riuscita anche in codesta nobile intrapresa.
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A proposito di feste, il Galiani di Chieti aveva domenica un articolo dal titolo: Viva S. Giustino!
Per quanto noi non fossimo degli affamati mangiapreti, pure quel titolo in un giornale diretto da un collega serio ci fece fare una smorfia.
Ma, andati a leggere, trovammo un articolo sensatissimo sulle feste di San Giustino, che ogni anno formano un avvenimento in Chieti, ed alle quali prende larga parte il Municipio.
Difatti lo stesso Galiani annuncia che la Giunta comunale ha pensato quest'anno di aumentare la Deputazione per la festa di San Giustino, affin di ricondurla ad uno splendore e ad una vivacità che di anno in anno si vanno perdendo.
Per raggiungere tale intento, le nomine sono state fatte in persona di gentiluomini e commercianti della città: gli uni per continuare le tradizioni antiche, gli altri per interessare il ceto commerciante in una festa, il cui buon risultato può ridondare a vantaggio di esso.
Avete inteso?
I chietini, da gente pratica, fanno le feste ad iniziativa municipale e col concorso di gentiluomini e commercianti. Qua da noi, sarebbero trattati da clericali.
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E' aperto un concorso a due premi, uno di L. 10,000, l'altro di L. 5,000 da conferirsi alle due migliori produzioni drammatiche originali e di autore italiano rappresentate sui teatri d'Italia dal 22 febbraio 1888 e il 31 dicem. 1889.
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E' aperto fino al 15 aprile p.v. un esame di concorso per la nomina di tre farmacisti di terza classe nella r. Marina con lo stipendio annuo di L. 2000.
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Giorni fa cadde una grossa pietra dall'arco di Porta Reale, e poco mancò che non schiacciasse la testa di una guardia daziaria.
Per evitare disgrazie si potrebbe riattare quell'arco.
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L'altro ieri partiva per Roma, sua nuova destinazione, il sig. Angelo Burò che per parecchi anni è stato tra gli impiegati di questa Intendenza, amato e stimato da tutti. Alla stazione erano convenuti moltissimi amici e compagni d'ufficio, ed il distacco fu davvero commovente. L'amico Burò piangeva come un fanciullo. Egli va al Ministero, dove, per l'ingegno che ha, potrà far voli nella carriera. I nostri più fervidi augurii.
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Il Municipio fa riattare la piazza V.E., ed era tempo. Sappiamo pure che la Giunta comunale farà lastricare anche le strade di accesso al Palazzo dell'Esposizione.
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Ci si riferisce che nel terzo pilastro del porticato del Caffè Trippetta cominciano ad apparire alcune screpolature ove giuoca molto comodamente l'estremità d'un bastone. Non sarebbe necessaria un'occhiatina dell'ing. Narcisi?
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La Società reduci PP.BB. e franchi tiratori ci comunica che col giorno 19 corrente sarà ripreso il corso delle lezioni di scherma sotto la direzione dei sigg. Giosia e Dati.
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