Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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11 Agosto 1888 – n° 64


     In questi giorni furono in Teramo i professori Ciro Chistoni dell' università di Modena e Dr. Luigi Palazzo assistente fisico presso l'ufficio centrale di Meteorologia (Roma) entrambi mandati da detto ufficio per determinare qui le 3 costanti del magnetismo terrestre. Essi operarono questa determinazione nei giorni 6 e 7 di agosto, coadiuvati in ciò dal solerte e noto meccanico della nostra stazione meteorologica e del gabinetto fisico, signor Agatone Franciosi, nonché dall'assistente signor Numa Lucchesi.

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     Ieri mattina circa le 7 avemmo una scossa di terremoto piuttosto sensibile. Dal giorno 8 luglio in qua si sono avute non poche scosse in città e dintorni.

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     Giorni fa l'illustre comm. Colapietro procuratore generale della Corte d'appello di Roma è stato in Pianella, ospite della famiglia Ferrara. Egli rimase molto compiaciuto dell'aspetto del paese, avendo trovato il palazzo comunale e la pretura degni di un capoluogo di provincia per ampiezza e per eleganza.

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     Una cartolina dell' amico Dr. Falà da Grottamare si lamenta del servizio postale di Campli. Giriamo il reclamo a chi spetta.

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     Ospiti illustri.
     Sono qui un generale comandante superiore de' distretti, un colonnello medico ed un colonnello del commissariato per ispezionare la riserva dei viveri nel Distretto militare.
     Il consigliere d'appello cav. Montanari sta ad ispezionare la cancelleria del tribunale.

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     Martedì scorso in Penna S. Andrea, Sacripante Marino assalito da sei individui armati di coltello e rasoio, fu barbaramente ucciso.
     Il movente di tale misfatto sarebbe il seguente. Nell'aprile scorso Ferretti Michele di Bisenti univasi in matrimonio con Carmela Serrani. Costei anziché recarsi nella casa coniugale, andò a convivere col Sacripante. Il Ferretti aveva mal sopportato la condotta della sua compagna, ma si era sempre accontentato di agire in buoni modi. Vista però la fermezza della Carmela, si recò martedì con altri cinque suoi parenti a casa del Sacripante per pregarla a lasciare quella tresca prevenendola che ciò facendo l'avrebbe perdonata. La Carmela restò sempre dura, onde animatasi la lite, il Sacripante corse ad armarsi di fucile, ma uscito fuor di casa, fu assalito, disarmato e finito a colpi di rasoio nella gola.