Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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3 Novembre 1888 – n° 88


     Lunga, numerosa, ancora più degli altri anni, è stata la popolazione che sì è riversata nel Camposanto nel pomeriggio di giovedì, Ognissanti, e nella notte dei morti. La tiepida giornata e la notte splendida di stelle hanno reso ancora più solenne la pietosa consuetudine di commemorare i nostri cari defunti.
     Migliaia e migliaia di fiammelle, e dorati tumoli si vedevano nel sacro recinto.
     Attraevano l'attenzione dei visitatori le are delle Ferraioli, di Ferrante, della Giulietta de Fabritiis, la cui salma è ancor calda, di Luciano de Ascentiis, di Forti e Giordani, del Campana ec. ec. E si ammirava pure un ritratto a pastello rassomigliantissimo del fanciullo Giuseppe Sforza, ripreso da una fotografia di tre anni da quel bravo artista che è il prof. Albani. La via di Porta reale a Camposanto era rischiarata da lampioni.

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     Il Consiglio provinciale è riunito per martedì 6.

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     Mentre più ferveva la visita al Cimitero, alle 3 ¼ di ieri mattina, sviluppavasi un incendio nella stalla del cappellaio così detto Pacchianella, ove era un cavallo e molto fieno.
     I primi ad accorrere furono Carlo Ambrosi, Luigi Ricci e Pietro Esposito, ed i primi due salirono sul primo piano i cui abitanti erano andati al cimitero, e lo sgombrarono di tutte le masserizie, con l'aiuto delle guardie di P.S. accorse poco dopo, e dei carabinieri. Giunsero pure un grosso pelottone di soldati, l'ingegnere Narcisi e le autorità, e tutti lavorarono con la maggiore alacrità ed ordine. Non si salvò né il fieno, né il cavallo, il quale, poveretto, né usci imporchettato. Senza però lo sgombro della casa ove era anche della legna, e senza la pompa del Distretto, il fuoco, tra quei casolari, avrebbe potuto seminare maggiori rovine.

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     II vice presidente del nostro Tribunale, il vecchio d' Autilia, è stato collocato a riposo. Il giudice Rabascini è stato traslocato a Forlì, ed il pretore Nicefaro cav. Nicola è stato nominato giudice a Teramo.

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     Ci si riferisce che a Putignano si continua sempre a sotterrare i morti nella chiesa. O che non hanno il cimitero?

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     E stato affisso l'orario delle lezioni nella Scuola d'arti e mestieri, a cominciare da oggi. Le lezioni si danno tutte di sera, meno il disegno ornamentale.

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     La Società dei reduci ha inviato una protesta al ministro dell'interno reclamando contro i due pesi e due misure, con cui si applicano le leggi in questa città. Mentre infatti si è sequestrato dalla P.S. un manifesto patriottico pel 20 settembre per non averle consegnato la prima copia e per voluta mancanza di marche da bollo, si tollerano poi gli spari di botte o di bombe nelle processioni, le questue, e, si poteva aggiungere, l'accattonaggio e tante altre cose, su di cui guardie di P. S. e municipali si danno la mano per far durare l'anarchia amministrativa e politica nella nostra città.

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     Apprendiamo dal Resto del Carlino, di Bologna, che tra i laureati in legge in quella Università trovasi l'egregio giovane Alfonso Pannella figlio del cav. Tiberio, nostro amico ch'è gravemente infermo a Torricella sicura. Con sinceri rallegramenti, gli augurii più lusinghieri al novello dottore.

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     Ricevo e pubblico:
     Egregio sig. Direttore,
     Le sarò oltre modo tenuto se vorrà compiacersi di publicare nel suo apprezzato Giornale la seguente mia dichiarazione.
     Colpito da grave duplice malattia, cioè da atroci dolori artritici alla gamba sinistra e da catarro gastrico cronico allo stomaco, ebbi a valermi della cura dall'egregio dottor Pasquale Siniscalchi, il quale con ogni premura e diligenza seppe così bene apprestarmi i rimedi dell'arte salutare da liberarmi in breve dagli incomodi che mi affligevano.
     Grato e riconoscente pel modo veramente lodevole con cui il predetto sig. dottore mi apprestò le sue cure, addimostrando che la scienza accoppiata alla lunga pratica possa in lui fare prodigi, adempio al dovere di pubblicamente ringraziarlo.
     Con particolare stima e considerazione mi creda, egregio sig. Direttore, suo
     Dev.mo Santoni Giuseppe
     Ispettore di P. S.

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     La conferenza di beneficenza del Dr. Ugenti nel palazzo comunale richiamò un discreto numero di persone colte della città. Il conferenziere mostrò un corredo non comune di studi moderni, e fu accolto da unanimi applausi.