Non pronunciamo, dunque, oggi le parole sconsolate del dolore: non reiteriamo il ritornello lacrimoso delle prediche: ergiamoci dalle macerie con la virtù della nostra storia e con la forza della nostra schiatta millenaria incontro agli uomini che ci guatano e agli avvenimenti che ci scuotono, e gridiamo la nostra santa parola di fede, di speranza, di incuoramento: Italia!
E che essa sovrasti il boato cupo e misterioso che rintrona sotterra e dica a tutti, a noi medesimi per i primi, che esistiamo a malgrado del dolore e della morte. Gridiamolo questo nome invitto, che acquista oggi nuova significazione mentre la grande guerra irrora di sangue i campi dell'Europa e il nemico misterioso d'Italia scompagina le città e le castella nostre: Italia!
Teramo nobilissimaIl Sindaco di Teramo cav. uff. Luigi Paris ha fatto affiggere il seguente manifesto per le mura della città:
CITTADINI,
Una immane sciagura ha colpito il cuore della Regione Abruzzese, travolgendo e recando morte e desolazione tra città e villaggi ieri fiorenti ed invidiati per la industre energia degli uomini e per la feracità incomparabile del suolo.
La vostra Amministrazione, in linea di urgenza, non ha mancato di venire in soccorso dei colpiti, dei superstiti, da un flagello che, per intensità e numero delle vittime, vince al paragone quello che pochi anni or sono gettò nella costernazione due tra le più nobili regioni d'Italia, ed altro si ripromette in proseguo di stabilire nei limiti che la ferrea legge del bilancio consente
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