Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     La cosa si è cercato di spiegare in diverse maniere, ma la spiegazione più semplice mi pare quella proposta dal geologo De Lapparent, il quale paragona la trasmissione dell'urto attraverso alle rocce a quanto si verifica sopra una serie di palle da biliardo messe a contatto; urtando la prima è soltanto l'ultima che è messa in movimento.
     Ora gli strati superficiali del terreno, i quali non sopportano che il peso dell'atmosfera, funzionano come la palla estrema e sono quelli che entrano quindi in movimento, lo stesso fenomeno dev'essere quello che provoca la proiezione dei gravi a cui ho accennato parlando delle scosse verticali e rilevandone i disastrosi effetti.
     Vi sono poi terreni che si prestano pochissimo alla trasmissione delle onde sismiche; tali sono i terreni alluvionali, specialmente se sono di potenza rilevante. In un suolo di tale natura la propagazione del movimento fu paragonata, giustamente a quella dei suoni attraverso ad uno strato di segatura di legno. Ecco perché io dicevo poco fa che i Piemontesi non hanno motivo di temere soverchiamente i terremoti, poiché il loro sottosuolo è a quel riguardo uno dei migliori che si possa desiderare, non tenendo neppur conto che la mia regione è fuori assolutamente delle zone sismiche pericolose.
     Anche per il Teramano, e vedremo in seguito il perché, la natura del Sottosuolo è tale da rendere sempre meno sensibili gli effetti del terremoto.
     Viceversa effetti disastrosi si hanno quando il suolo corrisponde alla congiunzione di terreni differenti; così quando è costituito da roccie massicce alle quali sia sovrapposto poco materiale alluvionale, perché in tal caso la forza viva delle vibrazioni si trasforma in movimento dei singoli frammenti incoerenti.