Si può affermare che in ogni caso il punto di partenza dei movimenti sismici ha sempre la sua sede nella parte solida della crosta terrestre e che si trova ad una distanza dalla superficie almeno metà più piccola di quella ove il calore terrestre conseguente al grado geotermico (1. di temperatura ad ogni 30 metri di abbassamento nell'interno del suolo), permetterebbe di supporre l'esistenza di roccie in fusione. Vedremo in seguito le importanti conseguenze che si possono trarre da questo fatto per la spiegazione dell'origine dei terremoti.
Epicentro si dice il punto della superficie terrestre che corrisponde esattamente all'Ipocentro.
A differenza dell'ipocentro, l'epicentro è facilmente determinabile, essendo il punto ove dapprima si fa sentire l'azione del movimento; occorre però notare che in generale non si tratta semplicemente di un punto, ma in realtà di una linea più o meno estesa, l'eplasse, corrispondente ad una di quelle linee di frattura della crosta terrestre, con cui vedremo essere cosi strettamente collegati i terremoti.
Come si propaga l'onda sismica e con quale velocità?
Il modo di propagazione è molto variabile, ma in ogni caso sembra essere in stretta relazione con la natura del terreno, per cui, ad esempio, nelle regioni di montagna il fenomeno interessa ordinariamente un solo versante e si propaga seguendo il piede del rilievo, come analogamente nelle regioni marine segue il littorale.
Un fatto interessante da rilevare si è poi che le scosse si risentono molto più intensamente alla superficie del suolo che non in profondità; e si citano casi molteplici di operai lavoranti in pozzi di miniera od in gallerie, i quali non si accorsero in alcun modo del fenomeno sismico, mentre alla superficie si manifestavano terremoti disastrosi.
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