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che ricompon la giuba fluttuante.
Benché qualcuno sostenga che la regione Teramana sia di natura vulcanica e che debba la sua fisionomia attuale a gravi sconvolgimenti geologici in tempi preistorici, pure nessuna traccia troviamo di vulcani, di crateri spenti (se si eccettua un piccolo cono di cenere ancora attivo nel territorio di Mutignano) ne di copiose acque sulfuree o di pozzolana, che sono i veri e proprii segni di una remota attività vulcanica. Abbiamo invece una immensa stratificazione di tufo, calcare, travertino ed altre materie le più strane ed eterogenee (conchiglie, pesci, rami, alberi fossilizzati) depositate nel corso dei secoli da alluvioni e frammiste all'argilla che predomina in tutti i terreni. Una prova palpabile, che è anche uno spettacolo grandioso ed attraente, ce la offrono le scogliere nude dei nostri monti, che sulla via nazionale Montorio-Aquila, si aprono a guisa di immenso anfiteatro in strati regolari alternati di breccia, tufo ed argilla per altezze considerevoli. (2) Dall'Araldo Abruzzese, n. 2, 1915. |