Il Terremoto nella Marsica del 1915


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     E' quindi proprio da escludersi che la continua azione erosiva e solvente delle acque negli strati sottostanti al Fucino abbia potuto determinare un disquilibrio capace di provocare il movimento tellurico così disastroso per la città di Avezzano?
     Coll'esatta valutazione di molti altri elementi si potrà forse dare una risposta sicura al precedente quesito, di cui a me è parso non privo d'interesso l'illustrare in questo momento la portata.
     CARMELO COLAMONICO



Perché la carità non sia effimera...

     Non possiamo negare che, riavutici dal raccapriccio e dal dolore che provammo dinanzi a tanti gemiti e a tanti lutti della Marsica e della Valle del Liri, rimanemmo vinti ed ammirati dal grandioso spettacolo della carità che ancora una volta il popolo d'Italia, nelle sue differenti classi e categorie, dava agli occhi del mondo intero, per un istante solo rivolti sulle nostre contrade. Ci sentimmo, allora, rinfrancati e quasi contenti, perché - fra l'altro - scomparve dalla nostra mente ogni preoccupazione che il governo vi aveva fatto allignare col suo in dugio.
     È vero: quelle laboriose e disgraziate popolazioni colpite dal terremoto, che nel rigoglio della loro vita conobbero il governo - qualunque governo - solo attraverso l'esattore comunale, e dalle loro tasse non ebbero mai né scuole né strade sufficienti ai propri bisogni, nell'ora estrema del dolore e della morte dal governo non hanno avuto - in sulle prime - i soccorsi necessari per continuare comunque l'esistenza o per rendere meno disastrosa la sventura dalla quale sono state colpite inopinatamente. Tutto questo è vero, sissignori. Ma i governi passano e il popolo resta....