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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ingegnere, impiegato pubblico, Milano (21-7-1877). Il dì 16 corrente una nuova tomba schiudevasi nel Cimitero monumentale di Milano, piena di rimembranze e di affetti, destinata a ricevere le spoglie di Merati Ernesto, già Ingegnere provinciale del macinato in questa provincia, e nostro Capo d'Ufficio. Sì tremenda sciagura che ha gittato tutti noi nel dolore e nel lutto, ci sprona a rendere l'ultimo omaggio all'estinto, col ricordare a noi stessi la benevolenza addimostrataci nel tempo in cui fortunati fummo di averlo a nostro Capo; perché non come superiore, ma come padre amorosissimo addiportossi. Possa almeno la nuova dimora renderti quella pace che invano quaggiù cercasti dagli uomini, e dal morbo crudele che lentamente logorava la tua vita. E tu, Carolina Merati, madre affettuosissima, lenisci in parte il tuo dolore, ripensando che il figliuol tuo lasciò, in tutti quei che lo conobbero, un cumulo di affetti, e che la di lui memoria rimarrà indelebilmente scolpita negli uomini dei buoni. (I compagni d'ufficio)
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