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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, impiegato, Teramo (22-8-1877). La sera di venerdì un improvviso malore colpiva nelle logge del caffè Roma il sig. Gioachino Felici, impiegato nell'ufficio di P.S. Gli furono apprestate le più amorevoli cure dal prefetto, dai suoi colleghi che trovavansi a passeggiare in piazza. Disgraziatamente però il povero Felici spirò nel mattino seguente. Fu accompagnato al cimitero da quasi tutte le autorità che compiangevano la perdita improvvisa di un funzionario, patriota di vecchia data. Egli fu, insieme alla sua famiglia, tra i più perseguitati dalla tirannide borbonica. Incarcerato, relegato a Ventotene ed a Ponza, sopportò con fierezza i patimenti più duri. Guardia mobile e volontario fece pure il suo dovere. Abbiamo dunque perduto un altro della nobile e gloriosa schiera di patrioti, che gettarono il loro sassolino per questo grande edificio dell'italità Unita!...
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