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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, agronomo, politico, Mosciano S.A. (29-3-1879). [Inizio Voce]anni precedette altri nel miglioramento de' campi e delle industrie agricole fra noi. I suoi concittadini giustamente lo rimeritarono costantemente della loro stima affettuosa, e sempre lo vollero capo, o membro delle pubbliche amministrazioni, sia nel Comune, sia nelle Congregazioni di carità, ove indefessamente propugnò utili, civili, liberali, riforme. Fu uno dei più antichi ed egregi componenti del nostro Consiglio provinciale, che per varii anni lo elesse suo Vice-Presidente, che costantemente lo prescelse quale uno dei membri della sua Deputazione, e di altri ufficii, da lui sempre indefessamente esercitati finché le forze gli bastarono, ed onestamente lasciati, ad onta delle contrarie insistenze dei colleghi, allorché, infermo, più non potea disimpegnare i doveri. Eletto contemporaneamente da due mandamenti nel Consiglio provinciale, candidato due volte della sinistra parlamentare nel collegio di Giulianova, amato teneramente dai suoi e dagli amici, avuto in pregio dell'universale, egli solo credeva di nulla meritare, perché il merito suo per quanto reale era modesto altrettanto. Ora egli più non è; ed a noi non altro che resta, che confortarci nel pensiero delle sue virtù! Oh che la vita dei preclari uomini i quali ci abbandonano nelle miserie della terra sia esempio e sprone, che ci conforti ad imitarli!... oh che la vita intera di Nicola Pompizii sia esempio luminoso agli egregi giovani nipoti di lui, che quali figliuoli egli teneramente prediligeva, ed auguriamo ad essi ed alla patria di lui, che sappiano sempre più mostrarsi degni di quella larga eredità di affetto, di onore e di virtù, che Nicola Pompizii loro lasciava in invidiabile retaggio! (Crescenzio Scarselli) [appr. 2-4-1879]
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