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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
studente, Senigallia (5-3-1881). Abbiamo da Corropoli: Era qui ancor viva la dolorosa impressione provata per la perdita del caro giovinetto Igino Flaiani, morto il passato mese nel Collegio Bartoli di Sinigallia, quando giunse inaspettata la notizia di un'altra sventura. Mariano Ricci colto da ribelle malattia là nel medesimo convitto, non ostante le affettuose cure dei suoi e di parecchi valenti medici, vi cessò di vivere la sera del 21 corrente. Aveva corso tre lustri della vita, e dalla gentilezza delle sembianze, dalla soavità delle maniere, dal candore dell'animo che gli traluceva in viso, pareva un angioletto in forme umane. Sortito di natura il più grande dei doni che possa aversi dagli uomini sulla terra, l'ingegno, si applicò con amore allo studio delle lettere, meritandosi sempre le prime lodi, in quella che rendevasi esempio di operosa diligenza e scrupolosa disciplina a tutti i suoi condiscepoli, che oggi lo rimpiangono in benedizione. O Marianino mio caro . Saperti sì buono, sì affettuoso, sì pieno d'ingegno, onde a suo tempo poteva giovarsi la tua patria, e perderti sì presto, è troppo strazio al cuore di un padre, se tu non lo temperi dal cielo, dove volasti a riabbracciare la virtuosa tua madre. Il cadavere dell'estinto è qui giunto stanotte, ed oggi tutto il paese, associandosi al dolore di questa distinta famiglia, ha preso parte alla mesta cerimonia, che è stata fatta in modo splendida e solenne. (Emidio Cantarelli)
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