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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
maestro, Atri (28-1-1885). Atri, 21 Gennaio 1885 - "Il mondo e la stagion fan la loro via; / Dio solo ascolta e intende il mio dolore. " TOMMASEO - Con l'alba del 20 gennaio si spegneva la cara vita di Giovanni Sciarra uno dei maestri elementari, per 12 anni, in questo Comune. Dotato d'ingegno svegliato, fu giovane colto e modesto, e con amore spezzò il pane dell'intelligenza ai figli del popolo, insegnando nella 1 e 2 elementare. Non sortì i natali in una ricca famiglia, ma si educò da sé a forza di volontà. Compì lodevolmente il corso classico nel Seminario di questa Città, ed all'età di 19 anni dopo splendido esame, ottenne a Teramo la Licenza liceale. Fu allora che incominciarono i suoi dolori. Vedendosi, per la ristrettezza della famiglia, preclusa ogni via a continuare gli studi e svolgere il suo ingegno, dovette abbracciare la carriera per quanto nobile altrettanto penosa del magistero elementare, ed attese con impegno all'ammaestramento della gioventù. Ma quando sopraggiunsero i tristi disinganni, quando conobbe che oggi mal si comprende, e i sacrifici dei maestri peggio si compensano, allora cadde in quell'abbattimento morale che è morte dello spirito. Sfiduciato, perduta la speranza non cercò al mondo che l'obblio, e nascose il suo dolore. Così i suoi giorni si abbreviarono, e si veniva logorando la sua vita che ieri si spense nella ancora verde età di 32 anni, lasciando un vuoto nel cuore di quanti lo conobbero ed amarono. La sua morte passa non curata ed inavvertita; comecché modestissima, ma operosa ed intelligente fosse la sua vita. Vale, o anima eletta di Giovanni Sciarra; tu, che "compiesti tua giornata innanzi sera" e presto cessasti di soffrire, ricordi nella tua vita alla scettica società che una sorte migliore meritano gli educatori del popolo che consumano se stessi nel formare la mente e il cuore alle generazioni che sorgono! (V. Pallini)
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