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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
chirurgo, Roma (11-2-1885). [Inizio Voce]E a noi, che poche ore pria della morte lo avevamo visto ancor sorridente, tenero, amoroso, si stringeva davvero il cuore nel vederci ad un tratto dalla inesorabile Parca tolte oltre lo scienziato, un padre affettuosissimo. Aprivano il corteo, il Clero, i bidelli tutti della nostra Universitą, e gli usceri di quasi tutti i ministeri. Veniva indi la salma del compianto maestro posta un carro elegante coverto tutto di bellissime ed innumerevoli corone. Fra le tante son degne di nota quella degli studenti di medicina e Chirurgia, quella della Clinica medica, della principessa Mary-Czenichoff, marchese Calabrina - Contessa del Medico e municipio. Portavano i fiocchi a destra i professori Baccelli e Galassi, il conte Marcattili di Ascoli e il rettore dell'Universitą; a sinistra il prof. Molescott, il prefetto di Roma, l'assessore Bastianelli, il comm. Delogu per l'istruzione pubblica. Seguivano deputati, senatori, consiglieri provinciali e sodalizi scientifici di tutte le cittą italiane. Tutte le universitą del Regno ed anche alcune estere vennero largamente rappresentate: gli studenti universitari, il circolo Savoia con le rispettive gandiere abbrunate chiudevano il corteo che si sciolse a Piazza Termini. Ivi dissero sentite parole i professori Galassi, Molescot, Durante Brunelli, e per ultimo il prof. Baccelli che invitandoci a scioglierci chiuse la cerimonia con le seguenti espressioni. "Costanzo Mazzoni nelle sue operazioni scolpiva. - E' caduto romanamente, morendo, per beneficare, in piedi - L'anima uccise il corpo!". Queste brevi e solenni parole hanno lasciato su tutti la pił profonda impressione, ed io al pari degli altri mi sono allontanato pensoso e commosso. (Antonio Tattoni - studente in Medicina nell'Univ. di Roma)
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