[Elenco dei Nomi]

(...segue) Cesi Francesco
magistrato , Ancona (14-3-1885).

[Inizio Voce]


a chi gli radeva la barba, accusava un fortissimo dolor di capo, e ad un certo punto gli disse con molta freddezza: "se la dura così, vado a gettarmi in mare". Sabato, mentre faceva la requisitoria, egli pareva soffocato, ed una schiuma biancastra sulle labbra sembrava gl'impedisse di parlare. Qui, però, in Teramo, ove era stato in congedo sino a 20 giorni fa, parlava bensì de' suoi acciacchi, specialmente nelle funzioni digestive, si lagnava dei modi duri un po' del suo procuratore generale, ma non rivelò ad alcuno l'idea del suicidio. La vedova tornò ieri mattina in Teramo. Alla sera precedente, un numeroso corteo funebre aveva accompagnato al Cimitero di Ancona il povero suicida. Il cav. Cesi non fu perseguitato politico, come suo fratello Michele, ma ebbe sempre sensi liberali. Era nato a Teramo il 9 febbraio 1825. Il 6 agosto 1802 un r. decreto lo nominava sostituto procurator regio presso il tribunale di Lucera. Fu procuratore del re a Matera, ad Avezzano, a Chieti; sost. procurator generale in Aquila ed Ancona. L'Ordine così ne tratteggia il carattere: "Era magistrato dotto, integro, onestissimo. Ingegno sintetico, sobrio ed efficace oratore. Particolarmente versato nelle questioni medico-legali. Lo si ascoltava con piacere, e meravigliava come in pochissime parole esprimesse molti concetti ed in modo da impressionare. La magistratura ha fatto in lui una vera perdita".