|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ufficiale della milizia, Ponzano di Civitella del Tronto (29-7-1885). [Inizio Voce]il fumo del tuo sigaro? Oh sventurati genitori, o sventurato fratello, o sventurate nipotine, o sventurata cognata, dove può essere la magica parola capace di lenire il vostro cordoglio? Il fulmine che cade sulla polvere o sulla dinamite, colpisce meno ferocemente di quello che la meningite produsse al povero Gaetano Giuliani. Col baleno della folgore che annulla una vita, il tenente Giuliani passò dalla luce dell'esistenza alle tenebre della tomba, e in meno che nol dica, la funerea notizia si era propagata non solo nella microscopica Ponzano, ma in Civitella stessa dove il cordoglio fu veramente universale. La banda cittadina che ieri avea allietata la popolazione di note giubilanti, si offriva gratuita ad accompagnare oggi la salma del Giuliani, rattristando gli animi colle dolorose cadenze di una marcia funebre; cioé dopo una piccola gioia, un dolore immenso - ecco l'eterno alternare della vita. All'ultima cerimonia vi assistettero i rappresentanti il municipio, i R. Carabinieri, la gioventù civitellese colla bandiera nazionale, e tutti i primati del paese vollero essi medesimi portare a mano la bara del trapassato che ebbe faticosa ma troppo breve la vita, vita piena di attrattive, di illusioni, di sogni, di aspirazioni e di felicità che mai non vennero. Oh! caro amico, ricordati una buona volta che la sorgente delle lagrime è inesausta e dura tanto quanto dura la vita dei miseri figli di Eva. (Antonio di Pietrangelo)
|