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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
studente, Castellamare (2-1-1886). Quanti lutti ci tocca registrare in questi giorni! La mattina del 24, in Castellamare, il giovine Muzietto Muzi, colto da attacco epilettico, si spegneva improvvisamente, lasciando nel lutto i suoi che l'amavano tanto. Era licenziato in fisico-matematica, e prometteva molto di sé. Circa due mila persone l'accompagnarono al cimitero, e quivi giunti gli amici Iasonne e Camillo Filippone gli diedero l'estremo saluto. (13-1-1886). Quanto fosse amato il povero Muzietto Muzi dai suoi bravi condiscepoli di Napoli, si rileva dal seguente indirizzo che inviarono alla famiglia. "Egregia famiglia Muzi - Castellamare adriatico - I compagni di studio del povero Muzietto, memori del suo cuore e del suo ingegno, pieni di dolore per la immatura morte, mandano il modesto tributo di una corona perché sia posta sulla tomba. Questa è l'unica e possibile conforto che dopo la morte resta a quelli che vissero della sua carissima compagnia e che può lenire in parte il dolore della famiglia che non è sola a provarlo ed a sentirlo vivamente nell'animo. - Napoli 8 Gennaio 1886 - I compagni del 3. Corso della R. Scuola di applicazione degl'Ingegneri in Napoli". - Il padre del povero defunto così loro rispondeva: - "Castellamare adr. 11 genn. 1886 - All'Ill.mo sig. comm. Ambrogio Mendia, Direttore della R. Scuola di Applicazione degl'Ingegneri in Napoli - Agli egregi alunni del 3. Corso di codesta spettabile scuola di applicazione degl'ingegneri indirizzarono alla mia inconsolabile famiglia nobili e sentite parole di conforto per la immatura perdita dell'amatissimo mio figlio Muzio, che fu loro amico e compagno di studii, ed inviarono una corona, che fu già deposta sulla tomba di lui. Il gentile e pietoso pensiero che animò codesti egregi signori non
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