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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
letterato, Città S. Angelo (23-3-1887). [Inizio Voce]una bella fama e fecero desiderare la sua collaborazione al Poliorama, al Lucifero, all'Omnibus, al Giornale Abruzzese, al Gran Sasso d'Italia ch'erano giornali accreditatissimi di quei tempi. E se tali scritti risentono un po' troppo dell'età giovanile, non di meno attestano l'ingegno robusto e fecondo. Laureatosi nelle scienze mediche fece ritorno negli Abruzzi, per esercitarvi l'arte medica, ma non per questo lasciò i suoi studi diletti. Collaborò nella grande statistica del Regno che Filippo Cirelli stampava col titolo: Regno delle due Sicilie, descritto ed illustrato; e quindi pubblicò il Diritto costituzionale, che Niccolò Tommaseo sentenziò libro politico, pensato e dettato valentemente. La stampa tutta accolse con favore questo libro dell'Abruzzese Castagna. Il marchese Luigi Dragonetti chiamò quest'opera frutto di lunghi studi. Nulla ha omesso, egli scriveva, di ciò che riguarda il largo e liberale governo, che procede dalla volontà nazionale ed è, o almeno dovrebbe essere, l'attuazione di ogni più severo canone della giustizia, ed io trovo che le sue opinioni, le sue sentenze sono conformi al vero. Altri critici di vaglia tennero quest'opera come una delle più importanti dell'epoca; vedremo in migliore occasione come e perché il libro venne così presto in oblio (nel fascicolo n. III della Rivista abruzzese, in corso di stampa, discorriamo più ampiamente della vita e delle opere di P. Castagna). Possiamo però affermare che Pasquale Castagna venne in molto nome, e Silvio Spaventa, che gli voleva un bene dell'anima, lo chiamò nel 1860 a Napoli nominandolo capo dell'ufficio istituitosi per ripartire un milione di lire ai danneggiati politici. In quello stesso anno, per suggerimento del ministero, stampava Sulle elezioni amministrative del 1861, libretto d'attualità
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