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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
oculista, patriota, Napoli (27-4-1887). Una triste ed inattesa notizia ci giungeva sabato, e non potemmo darla che all'ultima edizione. Il celebre oculista Castorani, vinto da rapida e ribelle malattia, moriva a 66 anni, quando la sua robustezza faceva presagire ancora lunghi anni di vita. L'Italia e la Scienza prendono il lutto per tanta perdita. L'umanità dovrà lungamente rimpiangerlo, perché se vi fu un generoso nell'esercizio della professione, fu certo il Castorani. Di lui ha scritto un altro grande abruzzese, Salvatore Tommasi. Chi meglio di Tommasi può giudicare un Castorani? A lui pertanto lasciamo la parola. "Ecco una perdita dolorosa, che tutti i buoni e quanti lo conobbero da vicino dobbiamo lamentare nella morte avvenuta la sera del 22 corrente dopo pochi giorni di malattia acuta. Il Castorani fu Clinico sommo nelle malattie degli occhi, operatore facile e sicuro ed a niuno secondo, assiduo come pochi e per lunghe ore e ogni giorno ad istruire i giovani specialmente nella pratica operativa. E come non si tenea gran fatto dell'eminenza dell'arte che professava, era semplice e dimestico nei modi e nei tratti, affabile con tutti, e quel che più monta, disinteressato anzi generoso a chi aveva bisogno di lui, e amico impareggiabile. Non sonava e non permetteva che altri suonasse la tromba per lui; e questo sia suggello della sua onestà oramai rara a trovarsi e dell'animo mite e schivo a rumoreggiare. Nel 48 era già da qualche anno mio scolaro nello studio privato e nell'Università quando sospese i suoi studi: e già fervente di libertà e di indipendenza della nostra cara Italia, accorse volontario alla difesa eroica di Venezia, dove rimase fino alla memoranda capitolazione come soldato combattente e come medico intrepido nell'epidemia terribile
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