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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ispettore di P.S., patriota, Mosciano S. Angelo (4-5-1887). Un telegramma da Mosciano S. Angelo ci annuncia la improvvisa morte avvenuta colà, dove s'era recato per motivi di servizio, del cav. Vincenzo Saccà ispettore di P.S. - Questa disgrazia ha costernato tutti, perché il cav. Saccà oltre ad essere un buon funzionario, era un patriota del 48, un soldato dell'indipendenza, insignito di medaglie. Ne riparleremo. - (7-5-1887). Il breve annunzio che della sua inattesa dipartita demmo nella seconda edizione di mercoledì, fu per tutti causa di tristezza vera e spontanea. Il compianto è stato generale, e ciò indica come anche un ispettore di P.S., in tempi liberi, possa lasciare una larga eredità di affetti nel popolo, quando al sentimento rigido del proprio dovere, si sappia unire, come leggevasi nell'epigrafe d'ieri, un'indole mite e conciliatrice. Era andato per doveri d'ufficio a Mosciano, ove si festeggiava un santo con grande concorso dei paesi circostanti. Ebbe dalle principali famiglie le più liete ed oneste accoglienze. Alla sera di martedì fu invitato ad un banchetto nel restaurant Assab, ma molti signori moscianesi. Si uscì alla tarda ora, a passeggio. Egli aveva poco mangiato, pochissimo bevuto. In piazza lo percosse come fulmine un colpo di apoplesia cerebrale che lo rese stecchito all'istante. Era l'una 1/4 ant.. E' indicibile la commozione degli amici e di tutt'i moscianesi. Il Municipio all'indomani si assunse tutte le spese funerarie, e la salma che la moglie e l'unico figlio giunto ieri l'altro in Teramo, vollero che fosse qui portata, fu accompagnata sino alle porte di Mosciano, da tutto il corpo municipale, dalla società operaia e da lungo stuolo di cittadini. Il deputato provinciale sig. Ventilii le diede l'estremo vale, a nome della cittadinanza.
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