|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
conte, deputato, Napoli (2-7-1887). [Inizio Voce]calabresi. Certo, l'on. Acquaviva non ha lasciato nessun'orma di sé nella Camera, e, se non fosse stato un discorso molto vivace che fece il 23 maggio u. sulla questione delle strade provinciali di Cosenza, sarebbe morto senza aprir bocca nell'aula di Montecitorio. Ma il fatto caratteristico della sua vita parlamentare e che, francamente, lo onora, è la dimissione che diede alla carica di deputato l'anno scorso. Seccato dalle sollecitazioni dei suoi elettori, i quali come tanti e tanti altri pretendevano fosse il loro agente d'affari in Roma, mandò alla malora elettori e collegio con una lettera altera e franca al presidente della Camera. Gli elettori però gli restituirono il mandato; il che ebbe il significato di una tacita approvazione a quanto aveva detto di loro l'on. rinunciatario. Se vi fossero molti imitatori del conte di Conversano, gli elettori sarebbero meno indiscreti verso i loro deputati. - Egli era il primogenito degli Acquaviva; come tale, e come marito ad una Labonia avrebbe formato una delle più considerevoli fortune del mezzogiorno. Copriva il grado onorifico di tenente colonnello della milizia territoriale di Teramo, che ora, per la sua morte, rimane vacante.
|