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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
veterinario, politico, Teramo (13-7-1887). Annunciamo con profondo dolore che ieri mattina alle 5 3/4 moriva dopo lunghi mesi di malattia, l'assessore Nicola Mosca nel compianto più vivo della cittadinanza. Povero Nicola! E' morto nella più calma rassegnazione, è morto come chi da molto tempo aveva visto lassù scritto nei destini, che la sua vita era attaccata ad un debolissimo filo. Sabato scorso egli volle che qualcuno venisse a ringraziarci delle parole scritte su conto suo nel Corriere. Avea voluto che il figlio gliele leggesse; se ne compiacque... ma, ahi! - esclamò - sono gli ultimi onori ad un morto!... Nicola Mosca era nato il 13 maggio 1838 da buona ed onesta famiglia artigiana, che lo avviò agli studi, e lo mandò a Napoli, ove si addottorò veterinario. Tornato in Teramo, esercitò con molto impegno la sua professione, e tolse a moglie la figlia unica di Antonio Moschioni, egregia e virtuosa signora. Lascia dunque una moglia sconsolata, un suocero che l'amava più che un figlio, e cinque figli che avrebbero tuttora bisogno della guida paterna. Ogni cuore gentile si schianta innanzi a tanta sciagura! Ma se la perdita che soffre la famiglia è grave, gravissima, irreparabile, non è minore la perdita che facciamo noi tutti, amici suoi - che fa il Municipio, che fa la cittadinanza intera. Lo dicemmo già assessore tipo della polizia urbana. Non v'è esagerazione in ciò, ma l'espressione più viva e più vera dei fatti. I teramani, lo ricordano due volte assessore; la prima sotto il sindacato Costantini che lo affacciò alla vita pubblica; la seconda dal 1883 ad oggi; ed in tutt'e due le volte la cittadinanza non ebbe che a lodarsene. L'ufficio più difficile per il civico magistrato è quello che sovrasta alle grascie, alla nettezza pubblica, a tutto ciò che è
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