[Elenco dei Nomi]

Milella Michele
vescovo, Teramo (7-4-1888).

Lunedì, poco prima mezzanotte, cessava di vivere, per travaso di sangue nel cuore, monsignor Michele Milella, vescovo della città di Teramo. Il Milella nato a Bari il 29 settembre 1815 successe a monsignor Tacconi, e consacrato vescovo il 3 luglio 1859 giunse in questa residenza il 31 ottobre detto anno, regnante ancora Francesco II. Preceduto dalla fama di uomo di molta coltura, e di buon cittadino il Milella non ismentì, nei primi tempi, quella corrente di simpatia che intorno a lui si veniva facendo; accoglieva nella sua casa il fior fiore dei signori di Teramo, frequentava le società più rinomate di allora, come quelle dei signori Ciotti, Ferraioli, del comandante Voltri, dell'intendente ecc., e di altre famiglie rispettabili della città. In tutti quest'incontri, in questi primi anni del suo vescovado, il Milella, amato e stimato dalla cittadinanza, fu, come tutti dicono, un vero e perfetto gentiluomo. - Con questa aureola lo incolse la rivoluzione del 1860. Nel periodo della reazione, il Milella subì egli pure l'influenza del fanatismo clericale, e mentre a Teramo lo amavano e lo tenevano in conto di buon pastore, mons. Milella, male consigliato, di notte tempo fuggì dalla cittadinanza e si ridusse in un casino, nelle vicinanze di Giulianova. Spiacque molto questo fatto alla cittadinanza. La sorveglianza intanto andava aumentandosi intorno a lui, mentre la sua casa dicevasi divenire il ricettacolo dei più tenaci reazionarii. Fu quindi, per misura precauzionale in forza della famosa legge Pica, esiliato a Genova ove restò fino ai primi di gennaio 1867. Cessata l'era del domicilio coatto, monsignore, dando prova di attaccamento alla nostra città, volle ritornare a Teramo ove rimase finché inaspettata la colse la morte. Durante

(segue...)