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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ispettore forestale, Teramo (30-6-1888). [Inizio Voce]arbitro ormai di sé, supplì con assidue fatiche ed esemplari integrità al favore della fortuna, e prese risolutamente il suo posto nel mondo. Vinto più tardi in pubblico concorso il posto di Guardia generale presso la Ispezione forestale di Teramo, entrò con decreto del 13 dicembre 1859 nella carriera dei pubblici uffizi. In quel modesto grado lo sorprese il memorabile rivolgimento del 1860. Ma un impiegato abile, onesto, devoto al culto del dovere e della patria, quale egli era, nulla poteva temere dall'avvenuta mutazione, che anch'egli in cuor suo avea forse sospirata. Percorsi infatti per solo suo merito tutti i gradi della carriera, con decreto del 25 giugno 1882 fu nominato ispettore forestale in Aquila, dove resse veri e grandi e memorabili servigi, dei quali tutta quella generosa provincia si loda ancora. E fu massimamente in considerazione di essi se, reintegrata l'Ispezione in Teramo nel 1884, egli le venne proposto: premio degnissimo e lungamente desiderato di tante e così onorate fatiche! Non è a dire o signori con quanto ardore si consacrasse all'ardua opera di riparare ai danni, che la rapacità degli uomini e le forze dissolvitrici della natura hanno arrecato ai nostri boschi. Poiché oltre alla singolare perizia scientifica e pratica oramai acquistata in tutte le materie attinenti all'economia silvana, egli possedeva in sommo grado una qualità assai rara, che è il segreto del buono impiegato; vale a dire il culto del dovere era divenuto passione in lui e avea, direi quasi, formato l'abito morale di tutta la sua vita. Né queste sue qualità intime, benché modestamente coperte, erano ignote ai suoi superiori; ed io ricordo con ineffabile dolore quando il ministro Grimaldi, nella sua recente venuta in questa città, vedendolo pallido e disfatto al suo cospetto,
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