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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico fisiologo, docente universitario, senatore (21-7-1888) Era nato a Roccaraso il 26 luglio 1813, e la sua famiglia veniva da Accumoli: la provincia aquilana dunque non poteva fare perdita più dolorosa; tanto più dolorosa in quanto che il Tommasi, nella sua grandezza immensa ed incontrastata, non trascurava il suo Abruzzo, e ad Aquila donava non ha guari la sua ricca biblioteca, e la sua Accumoli egli raccomandava con una bella lettera al conte Capitelli, quando questi andò a sedere nella Prefettura di Aquila. Salvatore Tommasi, morto il 13 luglio 1888 direttore della 1.a clinica medica di Napoli, ha educato più d'una generazione alle scienze mediche. Della nostra provincia il Castorani, il Pompizi, ora defunti, uscirono dalla sua scuola; noi superstiti, vecchi e giovani, abbiamo ascoltato tutti le sue lezioni. Conquistò per concorso la cattedra prima del 48; fe' parte della Camera napoletana; e, naturalmente, come tutt'i liberali, dovette emigrare. Durante l'esilio, in Piemonte, pubblicò le tre splendide edizioni di fisiologia, onde il suo nome suonò riverito all'estero, e la sua fama tanto accrebbe, che non v'è stato mai medico, che tanta n'abbia avuto in Italia. Siamo al 60, ed il governo lo insediava Professore Direttore di Clinica Medica a Pavia, in quella splendida università, decoro e centro della coltura in alta Italia. Allora fervevano le scuole di Rasori e Tomasini, che insegnavano, che nella polmonite bisognava cacciar sangue usque ad animi deliquium. Fu il Tommasi capo del Naturalismo, che si oppose a questa corrente sanguinaria, e predicò contro il salasso adoperato per sistema, riserbandolo ne' casi necessarii, poiché il sangue non è acqua che si possa cavare impunemente e per sistema. E' vero, che il Tommasi fu frainteso, ed ora si
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