|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ispettore forestale, Teramo (30-6-1888). [Inizio Voce]gli strinse amorevolmente la mano e gli disse: badi, Angelini, conosco la sua devozione all'ufficio ed a me, ma non si ha un solo dovere al mondo: badi per ora a ricuperare la salute: a tutto il resto penserà dopo! Ma egli non attese al paterno consiglio e cadde sulla breccia, come cadono i valorosi! Signori! Il cavaliere Angelini ebbe l'animo bello e gentile come la persona, ingegno culto, costumi virtuosi e modi squisitamente cavallereschi e cortesi. Nessuno mai ebbe a dolersi di torti da lui ricevuti: molti ne decantano i benefizi. Povero amico! Quando tutto pareva sorriderti, colla figlia adorata al fianco, nella tua dilettissima terra nativa, eccoti travolto ancor giovine nella tomba da un morbo inesorabile, che nulla valse a debellare. Ma se oltre i confini della vita giunge il conforto del compianto umano, questo conforto non mancherà alla tua tomba; poiché se la fortuna poté rapirti tutto, essa non potrà strapparti giammai alla memoria e alla venerazione de' tuoi concittadini! (Settimio Costantini)
|