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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
impiegato pubblico, Teramo (24-7-1888). Muor giovane colui che al cielo è caro! - E ben caro dovette essere il giovane Vincenzo Urbani, perito agrimensore e disegnatore in questo ufficio tecnico provinciale, ché non ancora trentenne veniva da fiero e repentino morbo crudelmente rapito all'affetto di tutti - parenti ed amici, superiori e colleghi! Povera famiglia immersa nel lutto e nella desolazione! Chi potrà lenire il giusto cordoglio del vecchio genitore che nel suo amato Vincenzino aveva riposte le più belle speranze di un più lieto avvenire, e vedeva in lui il sostegno ed il decoro della derelitta famiglia? Povero padre! il cielo sia quello che ti consoli. Ti sia però di conforto il compianto di tutti che divisero la tua sventura, e le solenni esequie rese al defunto, alle quali prese parte l'intera cittadinanza con l'intervento delle on. autorità locali e delle società de' reduci e de' muratori, ti dica quanto caro ed amato era a tutti il tuo diletto figliuolo! Lessero sul feretro commoventi parole i signori Sideri Angelo e Rodomonte Francesco, colleghi di studio e di professione del defunto, e poscia da gran stuolo di cittadini fu accompagnata la salma all'ultima dimora. Sia pace all'anima tua, o diletto amico, ed il signore sia quello che consoli i tuoi, da te tanto amati genitori, fratelli e sorelle, della tua inaspettata ed immatura dipartita. Teramo 25 luglio 1888. (F. Dottorelli) - Il sottoscritto ringrazia distintamente le autorità e i cittadini che con tanta cortesia corrisposero all'invito, rendendo l'ultimo omaggio al defunto Vincenzo Urbani perito agrimensore e disegnatore in quest'Ufficio, rapito troppo presto all'affetto dei suoi e dei colleghi. L'Ing. Capo Gaetano Crugnola
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