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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, prefetto, Castellamare A. (3-7-1889) [Inizio Voce]lo confinarono nella sua villa di Castellamare. Ed anche qui oppresso, ma non vinto dalle calamità ebbe agio di svolgere la sua illuminata operosità in pro dell'amministrazione del suo paese che molto gli deve per l'intelligente opera prestata al suo incremento. In questi ultimi anni un male insidioso gli attossicava le fonti primitive della vita, e lo spegneva nella non tarda età di anni 62. Il lutto della sua morte fu lutto pubblico ed i funerali furono spledidi ed imponenti. Popolo, autorità civili e militari, municipio, il prefetto della provincia, per delegazione, tutti scortarono il feretro sul quale l'egregio dott. Iasonni disse belle e sentite parole. E così anche i valenti uomini pagano il loro tributo alla morte; ma essi non muoiono, si salvano in luce che rifulgerà nei secoli, perocché la patria ha corone ed altari e memore affetto pei suoi figli virtuosi. Il plebiscito di dolore, le lodi ed i funebri onori onde fu circondata la bara di questo eletto cittadino siano di conforto alla nobilissima vedova inconsolabile, all'egregio nipote che ha ereditato nome e le avite ricchezze. Castellamare luglio 1889. (Un amico)
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