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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, docente universitario, patriota, Bologna (11-3-1891). [Inizio Voce]a Bucchianico (Chieti) nel 1817. All'Università attese allo studio della medicina, ricavandone sì meraviglioso profitto, che appena ottenuta la laurea fu abilitato per l'insegnamento superiore. Professò privatamente anatomia, fisiologia, patologia, medicina in generale, storia naturale, e la sua scuola era frequentata da più di duecento allievi. Sopraggiunti i casi politici del 1848 sedé fra i deputati del Parlamento napoletano come rappresentante di Chieti. Il 15 maggio fu dei pochi che, in mezzo alla fuga quasi generale dei colleghi atterriti di fronte al tradimento di Ferdinando, aspettarono d'essere dagli Svizzeri cacciati col calcio del fucile dall'aula. Rieletto deputato nell'anno seguente, dopo poco dovette esulare. Fino al 1853 dimorò a Parigi, ove si legò in amicizia con le persone più cospicue della Francia. Tornato in Italia si fissò a Torino, ove fino al 1860 lesse di scienze mediche a quell'Università e pubblicò opere che gli dettero grandissima fama fra i dotti. Dopo aver cooperato alla rivoluzione napoletana del 60, fu chiamato a professare nell'Ateneo di Napoli, ove rimase qualche anno, venendo poscia a Bologna ove insegnava la storia della medicina con grande plauso. Fu eletto due volte deputato, ma l'elezione fu annullata. Fra le opere da lui pubblicate si citano: Degli elementi della medicina; Prime linee patologiche storiche; I tipi vegetali; Dopo la laurea; Della medicina sperimentale; Testa e Bufalini; I tipi animali; Prenotazioni; Del concetto della storia della medicina, ecc. Ora viveva a Bologna modestissimo, non lasciando traspirare la sua grande coltura che agli amici intimi, schivo della lode fino ad irritarsi se qualcuno accennava ai suoi meriti preclari. Nel gennaio dell'82 consegnò all'amico suo cav. Damiani il proprio testamento. Da varii
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