|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
studente universitario, Napoli (8-4-1891). Mentre negli animi di numerosi amici rinasceva la speranza di prossima guarigione, sulle ali del telegrafo giungeva qui la ferale notizia. Eugenio Tattoni, figlio del nostro amico Cav. Battista, spegnevasi ieri notti in Napoli, ucciso da terribile malore. Non aveva che 23 anni e l'avvenire gli sorrideva: studente di quinto corso di medicina, il migliore tra i suoi compagni, al dire del Prof. Paolucci, era quasi alla meta dei suoi prediletti studi: vedeva già quasi giunta l'ora del suo ritorno in patria, dove avrebbe portato il contributo delle sue qualità di cittadino e di scienziato, quando morte crudele lo spense nel fiore degli anni. Amico vero, giovane d'ingegno non comune, animo franco e leale lascia dietro di sé larga eredità d'affetto, e ricordo imperituro in quanti ebbero la ventura di poterne apprezzare le doti di mente e di cuore. Alla desolata famiglia, ai parenti colpiti nella più cara delle speranze, sia di lenimento il cordoglio dei numerosissimi amici, che il povero estinto amava del più tenero affetto. (F.) - Al povero padre inviamo le nostre più sincere condoglianze. I colleghi del fratello, avv. Manrico, interpreti del dolore di tutti, inviarono il seguente telegramma: "Manrico Tattoni - Napoli. Non osiamo consolarti nell'immenso tuo dolore, che dividiamo fraternamente. Abbi coraggio e conforta tuoi genitori. De Marco - Tanzi - Rocco - Candelori - Montani - Campanella - Depetris - Paris- Ugo Ginaldi - Recchia - D'Intino".
|