|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
studente, Spoleto (23-1-1892). Un'altra tomba crudele si è aperta in questo disgraziato paese degli Aburzzi! Francesco Ciampani di Aurelio colpito da meningite, mentr'era nel Convitto Nazionale di Spoleto agli Studii, dopo aver lottato con essa per ben 18 giorni, il 17 corr., in età di 13 anni, sei mesi e 13 giorni si dipartiva da questa valle di lagrime, lasciando in un dolore che non ha nome, gl'inconsolabili genitori ed avo. Docile, studioso, diligente, amorevole era la gioia e l'orgoglio de' suoi cari, l'ammirazione del paese, che, costernato e pieno di lagrime, non sa persuadersi di tanta funesta sventura, che ha colpito una famiglia sì amata, stimata e rispettata: una famiglia, che, ahimé! viveva solo in quest'unico rampollo! Infelici genitori! Chi mi darà tanta forza da potervi dire solo questa parola: "Confortatevi?". Esiste forse conforto dopo una sciagura che esclude ogni termine di paragone? Infelici genitori! Dio ve lo aveva dato per unico figliuolo, e Dio non volle che sostenesse la vostra vecchiezza! Possa l'anima candida del vostro carissimo Francesco impetrare dall'Eterno quello che dai miseri mortali non si può concedere. La rassegnazione!... La salma dell'estinto giovinetto tornerà oggi da Spoleto, chiusa in una cassa di zinco, e domani si faranno le funzioni, assistite dall'intiera cittadinanza e dalla Società operaia, alla quale egli, ancor tenero di anni, per proprio, assoluto, spontaneo desiderio volle appartenere. - (27-1-1892) Silvi 23 gennaio 92 - Il giorno 21 tornò da Spoleto col treno delle 5 di mattina la salma del rimpianto Francesco Ciampani di Aurelio. La Società Operaia e molti cittadini accorsero ad incontrarla alla Stazione. All'arrivo nel paese furono pronunziate belle e commoventi parole, quindi il feretro fu trasportato
|