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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
studente, Spoleto (23-1-1892). [Inizio Voce]alla chiesa di S. Rocco fuori il paese stesso. Alle 11 il clero andò a prenderlo insieme a numeroso popolo, alla cui testa era la Società Operaia, e fu portato alla chiesa madre dove si fecero solenni esequie. Non mancarono delle iscrizioni che ricordavano le virtù del caro estinto, il dolore dei desolati genitori. Terminate le esequie, lesse un forbito elogio il Dott. Luigi Spitilli. Vi furono pure due bellissime corone offerte l'una dai Convittori di Spoleto, l'altra dai sigg. fratelli De Torres. Fuori il piazzale della chiesa lesse un affettuoso e commovente discorsetto il cugino dell'estinto Alessandro Baiocchi. Giunta la salma all'ultima dimora, accompagnata sempre dalla Società Operaia e da numeroso popolo piangiente, fu lettu un discorso d'addio, anche commovente, dall'insegnante sig. L. G. De Virgiliis. Tutti i cittadini d'ogni classe e colore accorsero a rivedere l'amato Francesco, a dargli l'ultimo addio, ed a versare una lagrima sulla sua tomba. [appr.]
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