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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, negoziante, Ascoli Piceno (12-3-1892). Il negoziante Girolamo Esposito, andato in Ascoli Piceno per affari, vi trovava improvvisa morte. Saputasi qui la triste nuova, le società alle quali il povero defunto apparteneva, inviarono i seguenti telegrammi alle consorelle di Ascoli: "Sig. Presidente Reduci Ascoli Piceno. Costì improvvisamente ora moriva Girolamo Esposito nostro reduce, procurate onorarlo, impossibilitata questa società presenziare funerali. Presidente - Corti Attilio / Alla Società Operaia - Ascoli. Esposito Girolamo nostro consocio cessava di vivere costì, compiacetevi onorarlo rappresentarci funerali - Salute, Fratellanza. Ferdinando Olivieri Presidente della Fratellanza Artig." Ora, un nostro egregio corrispondente ci scrive quanto segue:Ascoli, a simpatia di Teramo, forte ed ospitale, ha reso, semplici, commoventi e patriottici funebri al buon Esposito. Questa mattina, da Piazza S. Gregorio, è mosso il corteo, preceduto dalla musica dell'Educatorio Principe di Napolli. Seguiva la bandiera dei Reduci delle P.B. di Ascoli presieduta dall'egregio presidente Oreste Berardi, ascolano per elezione ma abruzzese per nascita. Seguivano i membri del Consiglio della società, la presidenza della società Operaia, molti soci, operai, cittadini, l'ing. Barboni Giuseppe, il Direttore del Piceno, e molti amici del caro estinto. La morte improvvisa di questo bravo cittadino liberale, che da semplice operaio di fornaci, per opera di buona volontà e lavoro, giunse a farsi strada nel commercio, è riuscita di dolore a quanti lo conobbero. La moglie superstite, venuta qui, è addoloratissima, inconsolabile nel dolore però, e rimasta impressionata per tante dimostrazioni. - Riceviamo e pubblichiamo: Il presidente della Società dei reduci dalle patrie
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