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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
poeta, giurista, filosofo (17-1-1894). Poeta, giurista, filosofo, oratore, liberale della vigilia, democratico sincero, uno degli uomini più completi dei nostri Abruzzi, è sparito mercoledì mattina dalla scena del mondo. In verità, quando lo rivedemmo in ottobre u., Donato de Caris non era più che l'ombra sua: non meno rattristante però ci è stata la notizia della sua morte. Tra gli aquilani era l'uomo più universalmente stimato ed amato. Non è meraviglia dunque se i funerali assumessero una solennità straordinaria, quale si spettava ad un uomo di grande ingegno e di non meno grande coltura. E' noto il suo feroce epigramma in occasione della comunione del morente Ferdinando II nel 1859. Apre la nera bocca e la sacrata / Ostia riceve l'anima dannata, / Così quest'oggi riceve il figlio de l'Eterna / Scende di nuovo a visitar l'inferno. Alla città di Federico, all'Abruzzo aquilano, mandiamo le nostre più vive condoglianze per la perdita irreparabile della più fulgida stella del suo cielo.
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