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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
notaio, politico, Notaresco (27-6-1894). A Notaresco si spegneva Domenica scorsa il Notar Camillo Mazzoni ex consigliere provinciale. Se si volesse degnamente dire di lui, se ne dovrebbe tracciare l'intera esistenza consacrata alle più dolci idealità della vita. Perché egli era uno di quegli spiriti particolari che la natura spesse volte ama non confondere con la maggior parte degli uomini ed è larga per essi di speciali doni. Ed egli ebbe perciò l'ingegno caldo pronto immaginoso che nutrì a forti studi giuridici, ebbe l'animo esuberante e generoso, educato e reso più sensibile dal prepotente amore della famiglia che per lui fu fonte perenne di delicati sentimenti, ed ebbe infine sdegnosa la coscienza a guisa d'un uomo d'altri tempi. E se a tutto ciò si aggiunge anche un vago ed innato sentimento di poesia, che lo rese fino all'ultimo sensibile a certi potenti affetti della vita, il compiangerne la morte è certo opera degna e pietosa. E fu forse per questo che Camillo Mazzoni resisté con serena tranquillità agli ultimi attacchi del morbo vittorioso, che da parecchi anni stringendolo pareva ogni tanto dargli tregua. Ma più vicina e più certa di quello che si prevedeva doveva essere la sua fine e tuttavia, nella angosciosa continuità del soffrire, nella quasi presenza del sepolcro che gli si schiudeva, la stessa serenità, la stessa calma ed a quando a quanto la medesima festività! Ma doveva tutto ciò essere per lui il canto del cigno e l'arido giugno doveva interamente seccare la pianta della quale ormai non rimaneva più verde che la semplice cima. Ai parenti addolorati il compianto degli amici. (F.d.M.)
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