|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
studente, Teramo (5-12-1894). Innocenzo Lucangeli. Il 25 de lo scorso Novembre con l'abituale sorriso su le labbra, che diceva tutta la bontà de l'animo tuo, eri in mezzo a noi, e la mattina che annunziava il primo giorno di questo rigido mese giacevi inerte cadavere su 'l deserto letto. Risuonò di pianti in quell'ora la tua casa, ed il lutto de i congiunti si ripercosse profondamente negli animi nostri, ché quelli perdevano in te il figlio, il fratello amoroso, noi il condiscepolo intelligente e sopra ogni altro amato. Eri buono, non avevi che quindici anni, e il muor giovine colui che a 'l cielo è raro di Menandro doveva per te parlare inesorabilmente il vero. Un solo conforto può esservi pe 'i tuoi genitori, sarà il saperti da quelli che ti conobbero lamentato e pianto. Noi dolce la tua memoria serberemo in petto, e per tutta la vita, come il ricordo de le materne carezze, ché siamo ne l'età verde in cui i generosi sensi pongono salde radici ne 'l cuore e, per variar di tempi e di fortuna, non muoiono. Se è vero quindi che sol chi non lascia eredità di affetti / poca gioia è dell'urna riposa, povero Innocenzo, consolato sotterra. Tu ne lasci una invidiabile fra i giovani, forza incorrotta sempre e luminoso avvenire de le nazioni. Teramo 3 XII 94 (Gli alunni della V. Ginnasiale)
|