|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
docente universitario, deputato (8-12-1894). Era uno di quella falange che onorava in Napoli il patrio Abruzzo. Nativo di Lanciano, insegnò nell'Università di Napoli medicina legale con grande onore. Fu pure rappresentante politico di Lanciano in parecchie legislature sedendo al centro. Inviarono corone la famiglia, il municipio di Lanciano, l'istituto di medicina legale, l'associazione universitaria, ed una bellissima e grandiosa il Foro lancianese. - Innanzi al feretro, Filippo Masci rettore dell'Università, un altro forte abruzzese, pronunziò questo commovente e bellissimo discorso: "Eri ancora pieno di vita allorché, or fa un anno, rimettendomi il grave ufficio di reggere l'Università, non ti pungeva altra cura che quella delle incerte e disputate sue sorti! Ed ecco che, quando più ti sarebbe toccato di sperare e di gioire dell'opera comune, molto innanzi alla sera della vita, il tuo forte petto è spezzato dall'affanno, e il tuo nobile cuore è paralizzato dalla stretta ferale della morte! Altri dirà quello che la scienza ti deve, io accennerò quello che ti deve l'esempio della vita; della vita che tu affrontasti con la salda coscienza del dovere, e senza sgomenti delle sue lotte, senza paura e senza macchia. Poiché anche la scienza, tuo primo e sempre giovane amore, tu coltivasti per la vita; e più della scoperta d'invidiati veri ti punse la cura che fossero partecipati e fecondi. E con questa tenacità, che l'aspra terra d'Abruzzo comunicò alla tua tempra, volesti, volesti e volesti, e l'Università ebbe per l'opera tua il suo Istituto di medicina legale. Nella linea diritta del tuo viso, nel lampo dello sguardo fermo e scrutatore, nella calma energia della parola, negli scatti subitanei dell'onesta coscienza si rispecchiavano la dirittura del tuo
|