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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Città S. Angelo (2-3-1895). Città S. Angelo 28 febbraio - La notte del 23 u.s. cessava di vivere improvvisamente la distinta signora Caterina De Petris, maritata all'egregio Dottor Michele Petrucci, madre di numerosa prole. Bella ancora di viso e tanto di cuore fra le domestiche mura ebbe costumi intemerati, sposa e madre esemplare, fu la pace, l'armonia della sua adorata famiglia, orbata in un baleno di quanto vi ha di più caro e di più santo nella vita. Se lagrime e dolori lascia, ovunque passi, l'inesorabile parca, che sarà mai di quei poveri cuori, strappati sì crudelmente dall'amata loro genitrice? Un tanto dolore non ha conforto quaggiù e né io saprei dirlo, o mie buone e povere amiche; sia almeno di balsamo il compianto unanime della intera cittadinanza. "Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna"... ma tu povera e virtuosa signora, ne lasci un tesoro inesauribile nei tuoi cari e finché dura in essi la vita e fiori e lagrime spargeranno sulla tua tomba. Che la tua bell'anima implori pace e rassegnazione per essi e sia questo di conforto per una perdita sì straziante e prematura. Nel comune cordoglio accolga la desolata famiglia Petrucci,, le vive condoglianze di chi ha diviso la loro irreparabile sciagura. (Carmen)
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