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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Bologna (11-12-1895). Moriva in Bologna, il 4 dicembre munita dei conforti religiosi la signora Emilia Pacitti nata Rocchi di Cugnoli, a soli 49 anni, quando in lei, ancora giovane, la vita era tutta una trama di materne cure e di sogni affettuosi. Si spegneva placidamente, con la rassegnazione di una martire, dopo avere a lungo sofferto il male che doveva condurla a la tomba, e dinanzi al quale anche la scienza ha dovuto piegare il capo. Era nata a Popoli. Donna colta e gentile, ricca di mente e di cuore, portò nella famiglia il sorriso della felicità e dell'amore. E fu specchio di consorte e di madre, perché lascia nel marito addolorato il profondo rimpianto d'una breve felicità: nei giovani figli, nei quali ella seppe trasfondere la gentilezza del mite animo suo, il vivo desiderio della sua carezza e del suo consiglio. Gli amici, che per pochi giorni potettero conoscerla ed ammirarla, serberanno sempre nel cuore l'affabilità del suo sorriso, la santa memoria della signora buona e pia. E la larga dimostrazione di affetto più che filiale, ch'essi vollero fare all'estinta, accompagnandone, dopo le funzioni religiose, la salma coperta di corone, la quale ora riposa nella pace solenne della Certosa di Bologna, non fu che un tenue tributo dei loro sentimenti. Al marito, ai figli, che aspettarono invano, con la fede data dall'amore, il miracolo della scienza, sia di conforto, nella triste sciagura che li ha colpiti, il pensare che al loro dolore partecipano quanti ebbero la fortuna di apprezzare le virtù dell'estinta, quanti conoscono l'affetto che ad essa li legava. Bologna, 7 dicembre '95 (Gli amici)
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