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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, Teramo (15-2-1896). Giovedì mattina il vecchio avvocato Don Tito de Sanctis, passando per la via di Ciotti, moriva colpo da sincope. Era il decano della Curia. Nel 1860 ebbe, con Carlo Campana, col Montori, con l'Urbani, con l'Irelli, col Trippoti, col Trosini molta parte nella politica di questa provincia. Dopo il 1870 si ritirò a Penna S. Andrea dove per più anni fu segretario comunale e la persona più influente di quel piccolo comune. Tempo fa pubblicò una storia dell'assedio di Civitella del Tronto, a cui egli aveva preso parte con le truppe di Mezzacapo nella qualità di commissario, e per cui fu insignito della croce di cavaliere. Negli ultimi tempi era poverissimo: la pietà degli amici gli procurò un posto nel Ricovero, ove però aveva un trattamento speciale insieme al maestro Balestra, un altro vecchio infelice che sta terminando i suoi giorni nell'asilo di Porta Romana. Ma in queste ultime settimane il vecchio de Sanctis non voleva più saperne di ricovero, e minacciava sovente di gettarsi dalla finestra. Finalmente la Congregazione di carità, resone edotta la Prefettura, gli permise di uscire dal ricovero, ma dopo cinque giorni il povero vecchio trovò la morte in una pubblica via! Era nato nel 1818.
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