[Elenco dei Nomi]

(...segue) Pecorai Antonio
capo archivista, Teramo (9-5-1896).

[Inizio Voce]


di mezzi e la fortuna paresse volerlo avviare a tutt'altro destino, egli, la cui volontà non riconosceva ostacoli di qualunque natura fossero stati, si dette a studiare lettere, dalle quali prese quel tanto che basti per formare e concepire la coltura di un uomo. Iniziatosi per via di pubblico concorso, alla carriera archivistica nel 1847, rimase qui in questo Archivio provinciale fino al 1852, quando, per avanzare nella intrapresa carriera, avendo guadagnato splendidamente un secondo concorso, si trasferì come archivista prima a Trani e poi a Lecce, donde, nell'anno 1872, fece ritorno a Teramo per reggere come capo questo importantissimo Archivio, nel quale egli spese tutto il restante della sua vita, lavorando indefessamente con zelo e passione superiori ad ogni elogio, tali da trasfondere in chi gli stava dappresso l'entusiasmo del lavoro. Che dirò poi della sua opera illuminata ed intelligente di Archivista? Egli non fu, come a torto si potrebbe credere, un ordinatore, dirò così, meccanico delle svariate e molteplici carte, onde si compone un Archivio, ma un vero scienziato, il quale alla conoscenza che aveva precisa degli innumerevoli organamenti delle pubbliche amministrazioni, da cui emanano gli atti che poi vanno a depositarsi nei pubblici archivi, ne sapeva tutta la vasta, intricata e perciò difficile legislazione, onde non v'ha legge o decreti, che avessero relazione sia al ramo giudiziario, sia a quello amministrativo o finanziario, che egli non conoscesse. E che io dica il vero nessuno di voi, che quì numerosi siete convenuti per rendergli l'ultimo tributo di sentita stima, stenterà a crederlo, giacché a tutti voi era noto il valore intellettuale di quest'uomo, la cui morte non v'ha persona qui a Teramo che non pianga con lagrime di sincero dolore, essendoché

(segue...)