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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Silvi (13-1-1897). Silvi 9 gennaio 1897 - Come lampo, l'altro ieri si sparse la dolorosa nuova della morte di Odoardo Aielli. Sciagura! A soli 27 anni, nella vigoria della vita, egli lascia desolata la madre, inconsolabili i fratelli e sorelle, ai quali non poté dire l'ultima parola, dare l'ultimo bacio! nel lutto sono immersi i parenti e nella mestizia gli amici e quanti lo conobbero. Ebbe virtù preclari e cuore generoso: fu giovane affezionato: amò il povero senza ostentazione, fu prodigo coi disavventurati. Dedito al beneficio sentì forte l'amor per l'operaio. Oggi gli si son resi gli onori funebri che sono riusciti imponenti e commoventissimi. Aprivano il corteo una grande quantità di donne con ceri, i coloni, il clero diocesano, i R. carabinieri; seguivano il feretro gli agenti di famiglia portanti bellissime corone, le guardie di finanza, le musica cittadina, il Consiglio comunale, i componenti la congrega di carità, di cui egli era presidente, la parte più eletta della cittadinanza le scuole, maschile e femminile. Le chiese di S. Antonio e quella della collegiata S. Salvatore erano riccamente addobbate a lutto. Nell'interno della chiesa si leggeva una bellissima epigrafe, dettata dal ch. Celestino Arciprete Mariani. Ammirevole per forma e concetto il discorso letto dal giovane sig. Alessandro Baiocchi di Massimino, che per brevità di spazio non riproduco integralmente. Alla desolata madre, ai fratelli e sorelle addoloratissimi per tanta perdite, sia di sollievo il generale compianto cittadino. (G. Sabatini)
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