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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
(1-5-1897). Un angiolo di bambina, Carolina Marini, di anni sette, è tornata in cielo martedì, ultimo alle ore sette p.m. La notizia della sua morte fu come un sogno per tutti; tanto pareva impossibile che un così bel fiore dovesse cadere dopo un male lievissimo di pochi giorni. Sembrò un sogno ai genitori, ai parenti, a tutti gli amici di famiglia, i quali non possono stancarsi di ricordare le grazie incantevoli, l'intelligenza vivace, la vispa ed infantile allegria dell'adorata Lillina! In casa, primogenita fra le sorelline, avea per esse le cure più affabili ed amorose; in scuola distinguendosi fra le compagne migliori, di tutte avea conquistate le simpatie più sincere. Ora il suo corpicino riposa sotto i fiori primaverili del camposanto, sotto i fiori candida come la piccola anima volata in grembo a Dio. Rasciughino i genitori il loro pianto e si consolino nel pensiero della felicità eterna, che ha accolta la loro figliola non peranco provata nei dolori tristi della vita terrena. L'accompagnamento al camposanto fu commovente. Precedevano i confratelli dello spirito santo con torce accese, poi veniva uno stuolo di bambine in velo bianco - le compagne di scuole della Lillina - recanti delle ghirlande di fiori con nastri. Altre 4 bambine tenevano i cordoni della bara, rivestita di rose, sulla quale posava un'altra grande corona di fiori freschi. Seguivano molti amici e compagni d'ufficio dell'addolorato padre Serafino. I nastri delle corone portavano le seguenti scritte: I genitori inconsolabili, Le compagne di scuola, I coniugi Tolomeo - Morriconi e De Felicis. La maestra alla sua alunna. Valga anche questo attestato di affetto a lenire il dolore della famiglia (Un amico)
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