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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, commerciante, Nereto (16-2-1898). Da Nereto, un triste telegramma del pomeriggio di lunedì, annunciava agli amici la morte del cav. Antonio de Berardinis, cui una violenta polmonite, durata appena quattro giorni, aveva ucciso, gittando nello strazio la consorte ancor giovane e una prole numerosa! Dieci figli! Povero Antonio! Povera famiglia! Unanime è stato il grido d'angoscia a Nereto, come a Teramo, dove contava amici fidi e carissimi. Egli aveva servito il proprio paese nella qualità di sindaco per più di un decennio, e così in questa carica pubblica, come nella vita commerciale in cui, tra dolori e gioie, seppe mantenersi sempre galantuomo perfetto, raccolse la stima universale. Solenni funerali gli furono resi ieri a Nereto, dove convennero, in omaggio alla cara memoria, rappresentanze di altri paesi della vallata. Ne riparleremo. - (19-2-1898). I funerali del cav. de Berardinis. Nereto 17 febbraio 1898 - Come ben dicevate nel Corriere di mercoledì passato, per Antonio de Berardinis non basta un cenno necrologico che ne annunzi la sua scomparsa dal mondo: per Lui occorrerebbero molte pagine che ne ritraessero la vita operosa e varia, che fece popolare il suo nome in tutta la Provincia. Ché in tutta la Provincia, da quanti l'avessero una sola volta conosciuto, era benvoluto e stimato il De Berardinis. Basterebbe a provarlo la benevolenza e la stima di che era circondato in cotesta vostra città, che l'accoglieva come uno dei suoi più noti e cari. Perché il Deberardinis aveva un'animo sensibilissimo, un'attività esemplare e una mente pronta e capace. E fu appunto per queste qualità ch'Ei poteva nello stesso tempo dissimpegnare con zelo alle pubbliche cariche - come quella di Sindaco che tenne per dodici lunghi anni - e attendere all'industria
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